Teatro La Pergola, Massini al sottosegretario Mazzi: “Contro di me cecchinaggio”

"Improvvisamente sarei diventato portatore di una visione settaria per altro sconfessata dal programma che ho predisposto per il teatro e che è nero su bianco. Mi viene addebitato di non fare attività internazionali quando sono l'autore italiano più internazionale con traduzioni delle mie opere in 38 lingue e mi viengono addebitati addirittura venti punti in meno di qualità 'perché Massini è autoriferito', se non è un cecchinaggio questo mi chiedo cosa sia un cecchinaggio". Così Stefano Massini nel corso di un incontro pubblico con il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, dopo l'esclusione del teatro di Firenze dai 'teatri nazionali'.
"Il declassamento del Teatro della Toscana è stato per me come un colpo di mannaia, si sono accaniti contro di me, come trovarsi dinanzi ad un plotone di esecuzione ed essere sparato. Mi piacerebbe interloquire con la Commissione Teatro".
"Massini mi ha espresso, la richiesta, secondo me legittima, di parlare con la commissione. Ho chiesto al direttore generale dello spettacolo dal vivo Antonio Parente, se fosse possibile e lui mi ha risposto che è già accaduto in passato. Essendo un dialogo tra un artista ed operatori culturali è utile, lo faremo insieme. Io chiederò al ministro che questo sia possibile". Così Mazzi.
Il confronto è partito con dimostrazioni di stima reciproca: "Considero Stefano Massini un grandissimo artista, ha vinto con The Lehman Trilogy 5 Tony Award nel 2022, un premio che non era mai stato vinto da un italiano. Porta alto il nome del nostro Paese in giro per il mondo. E' un patrimonio per l'Italia ed un artista libero, è fatto della stessa materia di Benigni, Celentano, Dario Fo, non appartiene ad un mondo schierato ma a quello dell'arte e della cultura", ha detto Mazzi. Mentre Massini sottolinea come "pur non avendo le stesse idee di Gianmarco, siamo due persone di spettacolo" e "questo Paese ha dato il meglio di sè ogni volta che la cultura ha superato le divisioni di destra e sinistra". Bisogna uscire "una volta per tutte dalle divisioni alla Don Camillo e Peppone".
L’attacco a Schlein e Funaro"Io chiedo a tutti di non essere ipocriti, il sistema è opaco. A seguito di questa vicenda tutti si sono impegnati a denunciare la commistione tra politica e cultura e per sostenere questa tesi interviene la segretaria del maggior partito di opposizione al fianco della sindaca di Firenze. Ma dico io, quella segretaria come fa ad intervenire, cosa c'entra. E' una questione in cui la sindaca agisce come presidente di una fondazione culturale e quindi dovrebbero astenersi. Se intervenisse un leader per me io mi arrabbierei". Così Mazzi.
"Che azione è? È chiaro che ci insospettisce questa cosa e ci viene da pensare che lì a Firenze ci sia una sindaca che vuole fare carriera e per farlo ritiene di poter occupare un'area culturale nella quale il suo partito oggi non ha più una posizione autorevole. A Massini infatti ho detto di non farsi usare e quanto accaduto è la dimostrazione che lo stanno usando", ha aggiunto Mazzi.
La Repubblica